Per cui nel catino absidale c'è il Pantocrator (cioè il reggitore di tutte le cose) su di uno sfondo di cieli aperti in oro. Nell'intradosso dell'arco absidale un grande arcobaleno elicoidale con i quattro esseri viventi dell’apocalisse in rosso fuoco inscritti in cerchi che rappresentano le ruote della Mercavà/carro, del profeta Ezechiele. Qui siede la gloria del Signore che ha al suo apice nell’epiclesisi dello Spirito Santo che scende sull'assemblea radunata attorno alla mensa dell’eucarestia. Su di questo la tovaglia, l’evangeliario e la croce sospesa, posta sopra come axis mundi, albero della vita e Talamo. L’Altare è cubico 1m×1mx1m (simbolo dell’unicità di Cristo) la cui pietra della mensa è spessa 33 cm. Sotto di essa, nel bema, sono state poste varie reliquie. Nei due pennacchi sopra l'arco è iconografata l'Annunciazione mentre sulle due facce interne delle lesene dell'arco vi sono due piante del giardino paradisiaco: cipresso e palma, entrambe abitate da uccelli simbolici. Nelle due paraste, racchiudenti il tutto, sono raffigurati dall'alto in basso: a destra il re Salomone, il profeta Giona e l’apostolo Paolo.
A sinistra Davide re, il profeta Ezechiele e l'apostolo Pietro. Tutti con in mano cartigli con testi significativi tratti dai libri della Bibbia inerenti al soggetto iconografato e scritti nella lingua originale del libro. All'interno del tamburo dell’abside, sotto il catino absidale, è iconografata la teoria ecclesiologica dei 12 agnelli che dalla città dell’Incarnazione, Betlemme, e da quella della Redenzione, Gerusalemme, vanno verso il Cristo (Stella di Davide) “stella radiosa del mattino”.
Più in basso, a fianco della monofora, quattro episodi dell'antico testamento si trovano espressi secondo la preghiera del primo canone eucaristico, cioè il canone romano. A sinistra il sacrificio di Abramo (legatura di Isacco) “nostro padre nella fede” e “l'oblazione pura e santa di Melchisedech sommo sacerdote”. A destra della monofora troviamo “l'offerta (il dono) di Abele il giusto” e l’ospitalità di Abramo e Sara alle querce di Mamre. Nella monofora in alto l’Emmanuele scende mediante la luce che entra dalla monofora orientata ad est arrivando a noi per poi tornare al Padre salendo la croce. Nella parte inferiore della medesima l’agnello dell’Apocalisse ritto in piedi sul monte da cui discendono quattro fiumi. Mentre sulle pareti interne della medesima monofora vi è la vite con grappoli d’uva e abitata da uccelli.
Bisegna è un paese della Valle del Giovenco, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Le montagne sono belle e incontaminate, l’orso marsicano spesso attraversa le nostre strade e la notte alcune volte sentiamo l’ululato dei lupi. Siamo una piccola comunità che anno dopo anno rischia lo spopolamento, i giovani quasi non ci sono più e la scuola è chiusa da tempo. L’inverno qui è freddo e la neve è alta, ci viviamo in circa settanta persone e per la maggior parte sono anziane.Quando chi viene da fuori o con quelli cui raccontiamo dei nostri affreschi ci dicono: perchè fare un lavoro di questo tipo qui tra le montagne dove forse tra non pochi decenni il paese rischierà di essere spopolato? Rispondo, non nascondendo l’amarezza nel sentir dire tutto ciò, che il motivo è proprio questo: dobbiamo lavorare per dare vita e nuova luce a questo angolo meraviglioso del nostro paese.
La gente qui nel secolo passato è per lo più emigrata, sparsa un pò ovunque nel mondo ma, chi può, l’estate torna sempre e d’improvviso nelle vie compaiono i bambini e la gente che viene a trascorrere qui le proprie vacanze.
Creare un “punto d’interesse” culturale significa valorizzare la propria comunità, fare in modo che qualcuno venga qui per vedere la nostra chiesa e magari, perchè no, fermarsi a bere, a mangiare qualche cosa o a soggiornare qualche giorno. Noi come parrocchia stiamo cercando di fare questo: dare un contributo al nostro piccolo paese, dai due bei centri storici: Bisegna e San Sebastiano dei Marsi. La nostra gente cerca con fatica di far vivere il paese anche se la nostra nazione sembra aver dimenticato le sue piccole comunità.Questo sito nasce proprio per far conoscere i nostri affreschi e magari cercare anche un aiuto per portarli a termine. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile arrivare alla metà ma noi ci crediamo e chiediamo ad ognuno di voi di aiutarci in questa entusiasmante avventura.Venite a trovarci, vedrete il bel lavoro che stiamo facendo e scoprirete un bel luogo per fare le vostre vacanze.
Don Cesare Agosta Gottardello
Parroco di S. Maria Assunta di Bisegna
Via Roma 19,
Bisegna (AQ) 67050, Italy
E-mail: parrocchia@affreschibisegna.com
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